26/11/10

LE FIL (THE STRING)



PLOT:
Malik has a lot on this place when he returns home to Tunisia after living in France. He's processing his father's death, he can't come out to his mother, and his childhood anxieties have resurfaced. But all of Malik's problems seem to fade away when he falls for Bilal, the dreamy houseboy at his mother's bourgeois estate.


TRAMA:
Le fil, opera prima di Mehdi Ben Attia, è un film sulla libertà di vivere l´omosessualità. Il filo del titolo è quello che lega il protagonista a sua madre e a un certo tipo di condizionamenti sociali. Nonostante il luogo delle riprese e la nazionalità del regista (residente da anni a Parigi), della troupe, del produttore e degli attori, il film non ha connotazioni esclusivamente tunisine. La storia potrebbe accadere ovunque. È quella di Malik (Antonin Stahly, musicista e liutaio, attore a 10 anni per il "Mahabaratha" di Peter Brook) che, tornato a Tunisi dopo aver vissuto a Parigi, s´innamora di Bilal (l´algerino Salim Kechiouche, unico attore magrebino a non temere il ruolo di un gay). Non siamo, però, dalle parti di "Cus-cus". Malik non è un povero emigrante di ritorno al paese: appartiene all´alta borghesia tunisina, laureato in architettura a Parigi, ha deciso che la sua casa è quella dove è nato. Sara, la madre, l´accoglie a braccia aperte nella villa di famiglia circondata da un grande giardino che lambisce il mare. Anche lei dovrà fare i conti con la "diversità" di Malik. Sullo sfondo della villa, la medina di Hammamet con le sue mura che al tramonto si tingono di rosa.

Here (with English subs)

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